A MIA MADRE
Anni vissuti insieme
tra sacrifici e
sorrisi.
Anni spesi a lottare
a condividere, a amare.
Anni di aspettative
di gioie e prospettive.
Figli desiderati.
Avuti e amati.
E
poi…
E poi ti ritrovi sola.
In quella casa troppo grande per
te, ora,
vuota e silenziosa.
Spazi di tempo libero da dover
occupare,
ma più ci pensi e più non sai che
fare.
Affoghi gli sguardi in un
programma,
che non vedi.
La mente assorta.
E intanto aspetti che si apra
quella porta,
in attesa di un ospite.
In un attimo si consuma la
confusione
tanto aspettata
durante la quale
hai parlato
e
non sei stata ascoltata.
Vorresti gridare:
“Non chiudete quella porta, non
lasciatemi sola!”
Vorrei gridare:
“Non chiuderò la porta, non ti
lascerò mai sola!”
giuba
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