“Il
mondo di Leon”
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Le
meravigliose farfalle, oltrepassando la coltre di fumo ora nera, si diressero,
volteggiando tra i rami degli alberi e schivando scintille infuocate, verso la
direzione d’uscita del bosco. Raggiunsero prestissimo la casa di Leon. Fuori e
dentro casa si era radunata una folla di persone, sembravano agitate. Poi, tra
la folla si intravide una donna, che disperata affondava il suo volto, scavato
e rigato dalle lacrime, sulla spalla del marito. Erano i genitori di Leon che,
non vedendolo ritornare, avevano chiamato in aiuto tutti coloro che potevano
intervenire. Nessuno di loro si era accorto del fumo che si stava alzando tra gli
alberi: era molto lontano. E nessuno di loro sapeva da che parte andare nel
bosco, la direzioni potevano essere molteplici e si stavano mettendo d’accordo
su come dividersi in squadre di ricerca.
La
regina delle farfalle con un battito di ali si avvicinò all’orecchio della
donna e le sussurrò di osservare il bosco in una certa direzione ma guardando
con attenzione. Seguendo quella direzione avrebbe ritrovato Leon. La donna
sollevatasi dalla spalla del marito, piangendo osservò lì, dove le era stato
ordinato di guardare e,…c’era del fumo! In meno di un secondo tutti si
diressero di corsa verso il fumo che ora lasciava trasparire anche scintille
infuocate.
Tutti si armarono di coperte, di secchi d’acqua e unirono anche
catene di tubi collegando il primo ad una fonte d’acqua di sorgente.
Nel
frattempo Leon era salito su una meravigliosa scala, sembrava attraversare l’arcobaleno…che
posto magnifico! Non aveva mai visto nulla di simile! Lo aspettavano tantissimi
amici del bosco con i quali stette tutto il tempo a giocare rincorrendosi tra i
prati in fiore.
Il cielo era magnifico, quel grigio cupo ora era solo un ricordo.
Poteva volare con le rondini tra le nuvole rosee e un piacevolissimo profumo di
gelsomino si librava nell’aria. La temperatura era gradevole. Egli non si era
mai divertito tanto e soprattutto non aveva mai avuto tanti amici. Leon poteva
comunicare con tutti loro.
Stava
così bene, avrebbe voluto rimanere lì per sempre, poi un pensiero gli sfiorò la
mente: mamma e papà…
Pensò
che aveva giocato abbastanza e che forse era venuto il momento di tornare a
casa. Ma verso quale direzione? In quel momento Leon….
FINE TERZA PARTE (giuba)
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