" Con i tuoi occhi"
Ricordo quel mio primo viaggio in macchina. Ero in
braccio alla bambina, mentre il papà era intento nella guida. Sentivo le
carezze della bambina su di me e anche parole affettuose; il bambino mi
osservava incuriosito dalle braccia della mamma, mentre succhiava un ciucciotto.
L’atmosfera era piacevole e avevo capito che stavo per conoscere la mia nuova
abitazione. Mi auguravo con tutto il cuore che non avrei più visto sbarre nella
mia vita.
Così fu.
Giungemmo in una casa di campagna al tramonto,e,
questa volta potevo ammirarlo senza le sbarre!! Si respirava aria fresca, e
tutt’intorno c’era tanto spazio! Chissà le corse che avrei potuto fare e
divertirmi con la mia nuova famiglia! Ci incamminammo verso il viale di casa,
poi mi posarono con delicatezza. Le mie zampette tremavano, un po’ di freddo e
un po’ di gioia, francamente non so dirlo con certezza! Ero così emozionato!
Era iniziata la mia nuova vita.
Presto, presto ebbi una cuccia tutta mia e dei pasti
caldi. La cosa che più mi rendeva felice erano le coccole, che fino ad allora
erano sempre state quasi nulle. Amavo giocare e rincorrermi con la bambina,
Sara. Mentre il bambino più piccolo, Daniele,
con me non giocava quasi mai, avevo percepito che di me aveva un po’ di
timore; essendo un bimbo piccolo forse era logico che fosse così, anche se io
volevo solo giocare.
Ricordo un giorno in cui avevo notato tanto fervore e
agitazione in casa: stava per accadere qualcosa che non avrei più scordato, ma
non sapevo cosa … la famiglia si stava preparando a ricevere ospiti, lo avevo
capito dal forte odore di diversi tipi di cucinato che uscivano fuori dalla
cappa e che si libravano leggeri nell’aria fino a giungere al mio musetto di
cucciolo. Niente poteva sfuggire al mio fiuto! Poi mi sentii chiamare:
"Bobbi!!! Bobbi!!!" Era Sara che mi invitava a giocare con lei; le
corsi subito incontro e giocammo per tutto il pomeriggio. Ero sfinito, ma
felice! Non appena mi trovai nella mia
cuccia a sonnicchiare sentii lo scalpitio di diversi passi...erano gli ospiti
attesi dalla famiglia. Quella sera il mio pasto fu più abbondante del solito.
Poi si fece buio. Io ero già nella mia calda cuccia a dormire quando d’improvviso
un boato terribile mi svegliò, e poi un altro ancora e ancora un altro! Non
capii più niente. Fui colto da una tremenda paura, non sentivo più le zampe e,
con il cuore in gola, scappai senza sapere dove andare. Ricordo di essermi
infilato dentro un barile vuoto e rovesciato, e, ricordo di essermi rannicchiato
nel suo fondo e di non aver preso sonno per tutta la notte, tormentato da quei
terribili boati che illuminavano il cielo. Nessuno in quel momento si era
preoccupato per me.
La mattina seguente mi sentii chiamare insistentemente
finché presi coraggio e con estrema cautela sgattaiolai fuori dal barile.
Davanti a me due occhi tristi e piangenti di una bambina che non riusciva più a
ritrovare il suo cucciolo, Sara, e una famiglia allarmata dalla sua scomparsa.
Erano stati tutti in ansia per me, e in un istante mi ritrovai stretto in caldi
abbracci. Compresi poi che quella notte era stata la mia prima notte di Capodanno,
una notte che non avevo ancora mai conosciuta, fatta di fuochi d’artificio e
boati!
La mia vita scorreva felice e spensierata, non avevo
neanche più paura delle punturine che ogni tanto mi facevano per farmi crescere
grande e forte. E infatti crescevo sempre meglio. Mi hanno sempre tenuto libero
e solo ogni tanto ricordo di essere stato legato per non dare “fastidio”a chiunque
venisse d’improvviso a trovare la mia
famiglia. Ma io non volevo mai dare fastidio a nessuno … volevo solo fare le
feste e giocare.
Finché accadde …
( fine seconda
parte)
(giuba)
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